Chi ha un solo occhio è re nel regno (nella terra) dei ciechi

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Monoculus rex in regno (terra)  coecorum

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Chi ha un solo occhio è re nel regno (nella terra) dei ciechi

di Guido Di Stefano

Ci  scusiamo se, per rendere i concetti nella loro cruda e crudele realtà,  dovremo impiegare qualche termine non conforme ai nuovi dogmi del “politicamente corretto”; comunque riteniamo che sia possibile almeno finché non verranno riscritti tutti i testi sacri e tutti i poemi dell’intera umanità.

Qualcuno magari ci classificherà come retrò, insensibili, affetti da chissà quali fobie ma siamo convinti che non sono le edulcorazioni affettate a lenire i dolori, a sanare le infermità, a dare conforto e speranza, ma ben altro. Dovremmo ricordare tutti che Qualcuno dettò l’amore fraterno e universale con espressioni del tipo “amatevi l’un l’altro come io ho amato voi” e “ama il prossimo tuo come te stesso”. E’ difficile ricordare certi precisi doveri poiché poi sono stati “diluiti” con il generico termine “carità” prima e poi resi quasi “diafani” (per eccesso di illuminazione poi) con la voce “fraternità”.

Il detto latino è solamente una piccola perla di antica saggezza, tramandataci dai nostri avi e non “recepita” nella sua più profonda accezione: è sempre attuale e incombente il pericolo che i popoli vengano comandati (più che guidati) da capi in qualche modo non idonei.

Il detto trascende l’altro detto (comune una volta) “non c’è peggiore cieco di chi non vuole vedere” e in certo senso lo integra prospettando l’inevitabile e funesto epilogo che ne consegue.

In ogni epoca si possono ravvisare i tentativi di “accecare” i popoli privarli di ogni “diverso pensiero” e  soggiogarli sotto inumani poteri (spesso coalizzati) finalizzati all’idolatria dell’oro e del potere con “sommi sacerdoti” e coriferi dotati di un solo occhio, puntato nella voragine dell’egocentrismo. La procedura dell’accecamento è sempre sostanzialmente identica: creare e demonizzare dei nemici vicini e/o lontani, bollati come responsabili di ogni male; aggiungerci delle pseudo-emergenze; manipolare le spiegazioni anche dei fenomeni naturali; spegnere ogni dissenso e/o libero pensiero con la violenza fisica (tipo roghi o esecuzioni varie) e/o con la violenza mentale  (scomuniche, ostracismi, “damnatio memoriae” sulla base di giudizi “manichei” e (ora) politicamente corretti.  Evidenzieremo alcuni passaggi storici.

Una manifestazione eclatante fu quella delle crociate (lontane e vicine) e delle  “sante inquisizioni” che videro appassionatamente avvinti cattolicissimi regnanti e papi. Con spudorata blasfemia si stordirono e accecarono i popoli invocando la difesa della fede e appellandosi alla volontà dell’Altissimo. E con la predetta cortina di menzogne furono nascosti ai popoli li vere motivazioni gli efferati crimini ed eccidi commessi per il soddisfacimento delle più basse bramosie dei “convitati”!  Sapete che dopo la scoperta delle Americhe nella civile Europa si aprì anche il dibattito politici-etico-religioso se i nativi d’America avessero l’anima immortale? E vediamo in  quel demoniaco mix (mai cessato) di religione e politica l’inizio dell’inarrestata decadenza della Sicilia.

Non riuscì appieno l’intento di accecare i popoli e seppellire per sempre ogni libertà e agni “diversa” verità; ma restarono molti freni ostativi al libero pensiero e alle capacità “visive” in Italia e soprattutto in Sicilia, privata rapidamente della sua dignità sovrana. Il criminoso disegno in definitiva comunque subì una battuta d’arresto relativo. Sicché ci chiediamo come mai la “damnatio memoriae” ha oscurato Luigi Taparelli (alias cosimo D’Azeglio), grande sociologo e filosofo piemontese. Forse perché “vedeva”  storicamente la Sicilia degna del rango di nazione indipendente? E ci chiediamo perché la massoneria dell’Italia unita rifiutò come Gran Maestro Massimo D’Azeglio e preferì Giuseppe Garibaldi? Forse perché alla famiglia D’Azeglio si deve l’introduzione della tolleranza  (libertà) religiosa nel regno sabaudo? Forse perché Massimo  voleva una federazione di stati sovrani? Forse perché Giuseppe era più incline alle conquiste militari e non alla diplomazia?

Passiamo direttamente ai tempi recenti e odierni.

Con l’inizio del XIX secolo furono demonizzati gli imperi centrali. Immediate conseguenze del nuovo ordine di “accecamento” furono le devastazioni e i morti della I guerra mondiale, la pandemia “spagnola” e la nascita di una sorta di USA-anglo-dipendenza. Molto ma non tutto è stato scritto sulla guerra. La pandemia fu denunciata all’epoca dalla stampa della non belligerante Spagna e totalmente “accecata” dal mainstream USA, forse perché se ne sospetta l’origine (casuale o meno) yankee. Non è stata mai approfondita in occidente, nonostante gli alti numeri di decessi (si parla di numeri oscillanti tra i 50 e i 100 milioni) e di infezioni (tra mezzo e un miliardo di individui).  Sembra certo però che nella belligerante Europa nei territori  dell’impero austro-ungarico (uno dei nemici cattivi) le vittime della  pandemia furono 260.000 contro le oltre 375.000 (o forse 630.000) dell’Italia. Perché? Vicinanza o lontananza dai militari americani? Altro?

Poi vennero i nemici dell’umanità nazi-fascisti! Quanta verità è stata esposta? Tutti i veri colpevoli hanno pagato? A giudicare dai contenuti e dai toni di recenti pubblicazioni tedesche sembrerebbe di no!  Si vocifera che Hitler era “sveglio” per pochi minuti al giorno e quindi non poteva effettivamente dirigere il suo impero e le due armate! Chi impartiva veramente gli ordini al Reich? Chi ne ha tratto i massimi benefici dentro e fuori la Germania? Chi ha fermamente voluto la II guerra mondiale, i suoi crimini, le sue devastazioni? Era proprio necessario fare trionfare la “scienza senza coscienza” con l’impiego delle bombe atomiche? Forse qualche risposta si avrà anche se tardivamente. Intanto i fatti conseguenti successivi sembrano segnalare “pericolo” di “accecamento”, passato, presente e futuro.

Finita la guerra fu “sentenziata” la “cortina di ferro” e da quel momento le RUSSIE in ossequio alla ricorrente “simbiosi degenerativa” tra  politica e religione diventarono le terre dei nemici di Dio e dell’umanità! Intanto l’Europa occidentale e l’Italia intera, isole comprese, diventava NATO-dipendente per fronteggiare il nuovo nemico immaginario, senza Dio perché tanti religiosi occidentali continuavano a confondere il materialismo di stato con la religiosità dei popoli: come dire tutto torna utile per demonizzare e accecare i popoli e tenerli all’oscuro sulle reali  ormai millenarie e, per certi versi, “labili” divergenze. Vittima sacrificale privilegiata continuò a restare la Sicilia che in dispregio al trattato di pace non fu lasciata smilitarizzata: fu ceduta, forse gratuitamente o forse per la stabilizzazione di qualche scranno o forse per qualche benedizione in più, agli pseudo-liberatori “in toto” (cielo, acque, suolo e sottosuolo). Altra vittima del dopoguerra fu Giovannino Guareschi reo del delitto di “lesa maestà” nei confronti di due intoccabili in tutti i sensi) “padri della repubblica e perciò processato e condannato (ingiustamente disse lui), con la misteriosa sparizione dalle carte processuali di qualche foglio a suo favore. Non fosse stato per i film su “Peppone e don Camillo” la sua memoria sarebbe stata completamente dannata.

Svanita la cortina di ferro (e il patto di Varsavia) la NATO-dipendenza continua  a crescere mentre ai popoli accecati  si urla che il nemico dell’umanità è sempre lì a oriente. Intanto si è sviluppata la UE-dipendenza che assieme all’esasperazione del “politicamente corretto” sta affondando l’Italia riportata indietro nei secoli fino al tempo della lamentazione dantesca “ahi serva Italia, di dolore ostello, nave senza nocchiere in gran tempesta”.

E la Sicilia? Trascinata dall’Italia e i suoi poteri (stanziati a nord di Eboli) ha conosciute tutte le traversie connesse alla “cecità” e si ritrova ora più serva che mai: USA-dipendente, NATO-dipendente, UE-dipendente, a breve CETA(Canada)-dipendente, e per molti versi Vaticano-dipendente, Massoneria-dipendente, Roma-dipendente (o meglio nord-di-Eboli-dipendente) e malavita-organizzata-dipendente (il termine mafia ci è stato calato dal nord dopo l’annessione).

Eppure in ogni epoca abbiamo avuto eroi che hanno dato la vita per riscattarla! Molti in Sicilia e all’estero riconoscono l’immensa importanza culturale e geopolitica di una Sicilia indipendente. Però per l’indipendenza occorre un forte esercito e una forte nazione che la imponga ai nostri nemici specie italici ed europei: lo dice la storia lontana e vicina che le dichiarazioni d’indipendenza debbono essere supportate dalle armi e dall’oro! Noi civilissimi occidentali abbiamo dato già il “buon esempio” nei Balcani e altrove utilizzando alla bisogna anche le  “armi sporche (uranio impoverito)” e  il denaro (aiuti economici); quando addirittura non ci siamo lanciati in fulminei attacchi immotivati come ciechi guidati da semi ciechi. E non ci dilunghiamo.

A proposito di cultura poniamo una domanda innocente e/o oziosa. “Perché un nostro ministero “pretende” la conoscenza della saga di  Harry Potter (magia fantastica inglese) e non del pensiero di Luigi Taparelli e Giovannino Guareschi (in ogni caso reale e toccante umanità nostra di “estensione” universale)? Forse perché i nostri non chinarono mai la fronte e di fatto opposero apertamente il loro intelletto alle ideologie imperanti?

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One Thought to “Chi ha un solo occhio è re nel regno (nella terra) dei ciechi”

  1. Renzo Fabris

    Sono del Nord e condivido in toto il contenuto dell’articolo (poi anch’io ho le mie idee).
    Bravissimo Signor Di Stefano.

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